Bug hORTel più da vicino
“Bug hORTel”
Costruzione di un bug-hotel all’Orto e Museo botanico dell’Università di Pisa
Il quadro generale
«Per diversità biologica – o biodiversità – s’intende la variabilità degli organismi viventi provenienti dagli ecosistemi inter alia, terrestri, marini e altri ecosistemi acquatici e dai complessi ecologici di cui fanno parte; ciò include la diversità nell’ambito delle specie e tra le specie e la diversità degli ecosistemi» (art. 2 – International Convention on Biological Diversity, 2003)
Il concetto di biodiversità è estremamente complesso e di non facile definizione; infatti, esso include le diversità fenotipiche, genotipiche, tassonomiche ed ecologiche, che possono essere misurate all’interno dei taxa (ad es. diversità genetica), tra i diversi taxa (ad es. diversità di specie) e tra i differenti ecosistemi (ad es. diversità di ambienti) (Wilsey et al., 2005). Quando si vuole determinare il livello di biodiversità di un ecosistema, si devono valutare diversi parametri quali, ad esempio, la ricchezza (numero di specie in un habitat), l’uniformità (stima dell’uniformità di ripartizione degli individui di una popolazione tra le specie presenti in essa) e la dominanza (importanza di una specie in relazione al suo grado di influenza sull’ecosistema).
Sono molte le attività umane che oggi minano l’integrità di tutti gli ecosistemi, riducendo i loro livelli di biodiversità. Alcune principali cause di perdita della diversità biologica sono:
– perdita di suolo e cambio della sua destinazione d’uso
– inquinamento dell’acqua, dell’aria e del suolo
– cambiamenti climatici
– diffusione di specie aliene invasive
– pressione venatoria, bracconaggio, commercio illegale di specie animali e vegetali rare
– realizzazione di infrastrutture localizzate in ambiti di interesse per la biodiversità
Proprio per sensibilizzare e incrementare la consapevolezza della popolazione mondiale su questa minaccia silenziosa, sono stati proposti eventi come l’anno della Biodiversità (2010), il Decennio della Biodiversità (2011-2020) e l’annuale Giornata Mondiale per la Biodiversità (22 maggio).
Per quanto riguarda la situazione italiana, la Strategia Nazionale per la Biodiversità (2010 e revisioni successive fino al 2020), nata a seguito di un percorso di partecipazione e condivisione fra i diversi attori istituzionali, sociali ed economici del Paese, ha sottolineato la grande responsabilità dell’Italia a livello europeo. Infatti, l’Italia ospita il più alto numero di specie animali in Europa (circa 58.000), con una elevata incidenza di specie endemiche (circa il 30%) e, per quanto riguarda la flora vascolare, sono presenti 6.711 specie, di cui il 15.3% endemiche. Tuttavia, i livelli di minaccia della nostra biodiversità animale e vegetale sono elevati: ad esempio, una media di circa il 58% delle specie di Vertebrati sono fortemente minacciate, 1020 specie di piante vascolari sono considerate a rischio e circa 200 specie di muschi ed epatiche risultano estinte (dati ISPRA 2015).
In Particolare…
Esiste una fondamentale interazione tra piante e animali, che prende parte al mantenimento della biodiversità terrestre, oltre che alla riproduzione di molte specie vegetali e all’implementazione della produzione agricola umana: l’impollinazione (Lever et al., 2014).
Questo processo implica il trasporto del polline, attraverso diversi agenti (vento, acqua, animali), dalle sacche polliniche (parte maschile) fino allo stimma (parte femminile) dello stesso fiore o di fiori diversi dello stesso individuo oppure fiori di individui differenti della stessa specie. La maggior parte delle piante con fiore (circa 88%) sono impollinate da insetti o altri animali e più dei tre quarti delle principali specie vegetali coltivate dall’uomo beneficiano, almeno in parte, dell’attività degli animali impollinatori; in assenza di questi, il 28% delle coltivazioni mondiali potrebbe ridurre del 40-90% la propria produzione (The Assessment Report on Pollinators, Pollination and Food Production, 2016).
L’interazione tra piante e impollinatori (soprattutto insetti) è particolarmente suscettibile ai massicci cambiamenti antropogenici degli ecosistemi (Burkle et al., 2013). Secondo i dati forniti dalla National Red Lists, in Europa circa il 50% delle specie di api è minacciato. Nei Paesi Bassi e nel Regno Unito, il numero delle piante spontanee, che si affidano a una impollinazione entomogama (tramite insetti), mostra un decremento che “corre in parallelo” con quello del numero delle api che impollinano tali piante (Potts et al., 2016).
Negli ultimi anni, in Europa, si stanno sviluppando progetti di salvaguardia della biodiversità e di sensibilizzazione della popolazione, che prevedono la trasformazione delle zone verdi urbane ed extra-urbane in aree di protezione, insediamento e riproduzione per gli animali impollinatori. Ad esempio, il progetto inglese “Get Britain Buzzing” (www.buglife.org.uk) promuove la creazione di spazi cittadini per la crescita di piante spontanee, la trasformazione di siti industriali abbandonati in habitat per impollinatori, la costruzione in giardini o superfici verdi (pubbliche e/o private) di Bug Hotel (Hotel per insetti).
I Bug Hotel o Bug House sono dei rifugi artificiali per insetti e altri animali impollinatori, creati con gli obiettivi di tutelare la biodiversità, incrementare l’impollinazione e, quindi, la riproduzione di circa il 90% delle piante e ostacolare in maniera naturale gli animali infestanti (lotta biologica), favorendo tra l’altro anche la coltivazione e la produzione agricola. Queste case per insetti sono costruite utilizzando materiale naturale e/o artificiale e oggetti riciclati e/o costruiti ad hoc, di varie forme e dimensioni. Nel 2010, a Londra, in occasione della celebrazione dell’International Year of Biodiversity, alcuni celebri architetti, nell’ambito della “Beyond the Hive Competition”, si sono cimentati in una “rivisitazione artistica” dei Bug hotel, creando strutture originalissime non solo per ospitare gli insetti, ma anche per dotare di gradevoli arredi le aree verdi urbane.
Gli impollinatori che generalmente visitano o si stabilizzano nei Bug hotel sono api solitarie, vespe, bombi, crisope, coccinelle, forbicine, farfalle; tuttavia anche altri animali cercano riparo in queste strutture come, ad esempio, ragni, lucertole, ricci.
Il Progetto dell’Orto e Museo Botanico: “Bug hORTel”
L’Orto e Museo Botanico dell’Università di Pisa, nella piena condivisione delle iniziative finalizzate alla protezione della biodiversità, ha promosso la costruzione al suo interno di una casa per insetti: il “Bug hORTel”.
Lo staff dei Servizi educativi, in collaborazione con alcuni giardinieri, ha realizzato il “Bug hORTel” per fornire rifugio, protezione e supporto al ciclo riproduttivo dei principali animali impollinatori (soprattutto insetti), nell’intento di salvaguardare la biodiversità endemica e rendere un servizio di lotta biologica a specifici infestanti (ad esempio afidi, cocciniglie) che attaccano alcune delle specie botaniche ospitate presso l’Orto.
Nella costruzione del Bug hORTel sono state seguite le regole fondamentali e gli accorgimenti specifici per rendere l’alloggio il più adatto possibile alle necessità dei suoi “ospiti”. In particolare:
– per la realizzazione della struttura portante, è stato utilizzato legno non trattato chimicamente, ma solo protetto da un doppio strato di impregnante naturale
– è stato realizzato un tetto sporgente per riparare maggiormente i ripiani sottostanti
– la parte posteriore della struttura portante è stata chiusa con un canniccio per la protezione dal vento
– l’hotel, rialzato da terra di circa 60 cm, è stato posto in un’area asciutta, ben esposta al calore del sole e riparata dal vento
– i due ripiani sono stati “arredati” con materiale artificiale (mattoni forati, vasi di terracotta, tegole) e naturale (pigne di varie dimensioni, canne di bambù, rami e ciocchi di legno con fori di diversi diametri praticati artificialmente, foglie e frutti secchi, paglia, fascetti di rami e canniccio). In particolare, nella parte bassa dell’hotel sono stati posti gli elementi più pesanti (es. mattoni, tegole), mentre quelli più leggeri sono stati utilizzati per arredare i ripiani superiori
– intorno all’hotel è stato creata una piccola aiuola semicircolare in cui verranno seminate piante di campo o altre varietà di fiori graditi a insetti come, ad esempio, le farfalle.
I diversi “tipi di arredo” del bug hotel sono destinati a diverse specie di impollinatori, che mostrano abitudini e cicli riproduttivi differenti. Ad esempio, corridoi cavi a fondo cieco (diametro 4 – 12 mm, lunghezza 12 – 20 cm) ottenuti da canne di bambù e fori di vario diametro appositamente praticati su tronchi o assi di legno rappresentano ottime abitazioni per le api solitarie e le vespe muratrici; vasi di terracotta rovesciati e riempiti di paglia forniscono un riparo alle forbicine, coccinelle e crisope. Infine, pigne, pietre accatastate, fibre intrecciate, fascetti di rami, foglie secche, ecc. costituiscono anfratti in cui molti altri tipi di impollinatori (e non solo!) possono trovare rifugio.
Nella costruzione del Bug hORTel sono stati coinvolti anche i ragazzi dell’alternanza scuola-lavoro che partecipano al progetto “AskMe-TeachMe” promosso dall’Orto Botanico.
Una semplice costruzione, ripetibile anche nel giardino della propria casa, diventa un forte e diretto strumento comunicativo, che permette di trattare “dal vivo” il tema della biodiversità, illustrare le cause che minacciano la diversità biologica, ma anche (e soprattutto) le azioni che, a partire dai singoli individui, possono essere messe in atto per salvaguardarla. Per tale motivo, il Bug hORTel diventerà parte integrante dei percorsi didattici e ludico-creativi organizzati presso l’Orto Botanico e rivolti sia al pubblico scolare che privato. Per la prima volta dalla sua costruzione, il Bug hORTel sarà protagonista di un’attività di divulgazione e sensibilizzazione ambientale rivolta al vasto pubblico in occasione di BRIGHT 2018 (28 settembre 2018), quando i visitatori avranno la possibilità di realizzare il proprio piccolo bug hotel supportati dallo staff dei Servizi educativi dell’Orto Botanico.
Bibliografia
1. Burkle LA, Marlin JC, Knight TM (2013). Plant-Pollinator interactions over 120 years: loss of Species, co-Occurrence, and function. Science 339: 1611-1615. doi: 1126/science.1232728
2. Lever JJ, van Nes EH, Scheffer M, Bascompte J (2014). The sudden collapse of pollinator communities. Ecology Letters 17: 350-359. doi: 10.1111/ele.12236
3. Potts SG, Imperatriz Fonseca V, Ngo HT, Aizen MA, Biesmeijer JC, Breeze TD, Dicks LV, Garibaldi LA, Hill R, Settele J, Vanbergen AJ (2016). Safeguarding pollinators and their values to human wellbeing. Nature, 540: 220-229. doi:10.1038/nature20588
4. Wilsey BJ, Chalcraft DR, Bowles C, Willig MR (2005). Relationships among indices suggest that richness is an incomplete surrogate for grassland biodiversity. Ecology 86:1178–1184. doi:10.1890/04-0394